Il “Rasgamènt de la ègia” 2025 prende di mira l’indifferenza, quel male corrosivo che ci rende apatici di fronte al bisogno dell’altro. Un’anestesia collettiva, specchio di una comunità troppo spesso abituata a girarsi dall’altra parte. Fermarsi e osservare è il primo passo per mettersi nei panni dell’altro. Anche se è diverso. Anche se l’immagine che ci rimanda risveglia le nostre paure. Essere poveri e soli non è una colpa. Tendere la mano, semplicemente scambiare due parole, può rappresentare l’occasione che abbiamo per dare un senso in più a questo viaggio, che poi alla fine, scenderemo tutti alla medesima stazione. Il Ducato metterà al rogo l’indifferenza, anche quella verso le fragilità dei nostri giovani. Giorni fa scorrevano le immagini dell’ennesima rissa di giovanissimi che brandivano coltelli l’uno contro l’altro, in pieno giorno. Ma a inchiodare lo sguardo era la platea di coetanei che stava attorno senza intervenire e intenta a riprendere il video delle violenze. Perché questo atteggiamento? Li vediamo isolati, disorientati, soli. Molto spesso dissolti nel vuoto dello schermo di uno smartphone. Rassicurati dalla protezione di un branco per paura di non essere accettati o semplicemente di essere sé stessi. Seduti con la sigaretta ai propilei o sdraiati nel letto di una stanza a guardare il soffitto. Non cambia, sono vite sospese in attesa di venire al mondo, ammassate sull’orlo del precipizio. L’indifferenza verso i giovani è una sfaccettatura di una indifferenza del mondo adulto che si fa sempre più ampia e che riguarda i grandi temi della politica, le disuguaglianze, le discriminazioni, le povertà economiche e culturali. Nel mondo dell’indifferenza chi dice di no, chi propone, critica, cerca di cambiare modo di vedere può dare fastidio. Ol Giopì cerca di andare nel senso opposto: attraverso la nostra attenzione alla cultura bergamasca, attraverso il tentativo di fare rinascere la satira cerchiamo di dire: “Noi ci siamo, noi tentiamo di non voltarci dall’altra parte”.Il "Rasgamènt de la ègia" 2025 affronta con forza il tema dell'indifferenza, un male che paralizza la società e ci rende apatici di fronte alle sofferenze altrui. La satira del Ducato punta a rompere questa barriera emotiva, mettendo in evidenza la solitudine dei giovani e l'isolamento in cui spesso vivono. Un invito a guardare e agire, a non voltarsi dall'altra parte di fronte alle fragilità della nostra comunità, per contrastare la crescente disuguaglianza e apatia che pervade la nostra società.