Cinema

All’UCI Cinema di OrioCenter presentato il film «Maschere in volo»

di Il Guelfo rosso
- 31 ottobre 2024
Maschere in Volo il film del Ducato di Piazza Pontida
La locandina del film Maschere in volo

Anche il cinema concorre al centenario del Ducato

Per il Centenario il Ducato non si è fatto mancare nulla: eventi, mostre, musical e film. E si è chiuso col botto, con l’operazione più difficile venerdì 11 ottobre all’Uci Cinemas di Orio al Serio: un filmato che vuole coniugare tradizione e innovazione, come ha ricordato il nostro Duca Mario Morotti, fresco di rinomina, in occasione della presentazione di «Maschere in volo». D’altronde basta guardare in alto a destra del nostro giornale, il Giopì, per leggere un pensiero dei Diari di Papa Giovanni XXIII che riassume lo spirito di molte delle ultime iniziative del Ducato: «Cos’è la tradizione? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani». «Maschere in volo» ci ricorda che lo spirito bergamasco non può essere ancorato solo a ciò che è locale, ma aprirsi e comunicare con ciò che vi è all’esterno.

E non da oggi, come dimostra efficacemente il lavoro di Mario Binetti, regista del musical per il Centenario e regista del film. La trama è semplice: due attempate, ma sgallettate e pimpanti signore, Patrizia, interpretata da Emanuela Palazzi e Katia, interpretata da Nadia de Giorgis, ricevono su mandato del Duca in persona, interprete di se stesso, un compito delicato: rintracciare in Europa le tracce lasciate da Bergamo e dai bergamaschi. L’occasione è il ritrovamento, durante la sistemazione della sede ducale, di uno scrigno, in cui è contenuta la lettera del primo Duca, Rodolfo Paris, che richiama ai posteri i valori del sodalizio appena fondato nel 1924. Patrizia, più precisina e attenta al mandato di console del Ducato in Europa conferitole, e Katia, più estroversa e godereccia (è un’appassionata di viaggi!), se ne vanno in aereo, partendo dall’aeroporto «Il Caravaggio» in quattro capitali europee: Londra, Parigi, Berlino e Bruxelles per scovare nelle biblioteche di queste città le vestigia di Bergamo in Europa. Mangiano poco, va detto, ma studiano tanto.

La ricerca è proficua e le stupende maschere di Franz Cancelli sono il filo conduttore del viaggio, che con le loro movenze, interpretate dai performer dell’Associazione Masques et Bergamasques, richiamano un mondo fatato, il cui fascino ha coinvolto intellettuali e artisti di tutta Europa. Lo «scavo» culturale operato in fase di realizzazione del film da Franz Cancelli permette alle due ambasciatrici orobiche di ritrovare le vestigia dei mostri sacri della Commedia all’italiana, Arlecchino e Brighella, nelle opere di William Shakespeare, di Claude Debussy, di Stendhal, di Paul Verlaine e di altri ancora che hanno decantato le danze, il fascino e la bellezza della città di Bergamo e ovviamente le sue indimenticabili maschere. Le due ricercatrici ritornano a Bergamo, con un ricco bottino di informazioni, ma, nel salire le scale della sede, una di loro fa cadere lo scrigno ducale: l’incidente permette il ritrovamento di un secondo messaggio, questa volta del IX Duca. Il filmato ripropone in una visione onirica il messaggio, nella finzione, di Brasca Ü «Lentamente muore», il cui succo sta in questi versi: «Muore lentamente chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova divertimento in se stesso». Insomma, muore lentamente chi non guarda oltre il proprio naso.

Un messaggio chiaro ai bergamaschi: viaggiate (e uno degli sponsor di «Maschere in volo», guarda caso, è il nostro aeroporto!), fruite della cultura nel senso più ampio del termine, libri, musica, cinema (e un altro degli sponsor è l’UCI CINEMAS!) e godete della bellezza del vostro territorio (e, infatti, molti comuni della Bergamasca hanno contribuito affinché il film fosse realizzato) senza chiudersi in un rozzo provincialismo. Bergamo, terra di fatica e di emigrazione, è infatti già in Europa da tempo, lasciando la sua impronta ovunque. Nella sua semplicità e nella sua sobria compostezza. Bergamo torni, insomma, volando, ad essere curiosa del Mondo e a portare il suo contributo di tradizioni a conoscenza di tutti i popoli, non solo d’Europa, ma del Mondo. A bassa voce e senza tirarsela troppo, com’è nel suo stile.

Le storie da non perdere del Giopì

Seguici sui nostri Social

Segui il Giopì su i nostri social del Ducato di Piazza Pontida!