Zaccaria Cremaschi: il Pittore Bergamasco tra Realismo e Fantasia Cromatica
Il pittore Zaccaria Cremaschi nasce ad Albano S. Alessandro nel 1949. La sua formazione artistica è dovuta agli studi compiuti alla Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara dal 1966 al 1973, sotto la direzione del Maestro Trento Longaretti. Nel 1973, sempre su iniziativa della Carrara, Cremaschi si reca a Salisburgo per seguire i corsi di pittura di Mario de Luigi docente alla locale Sommerakademie. Nel 1990 compie un’interessante ricerca sull’arte nei musei parigini.
Dotato di notevole fantasia creativa, i soggetti prediletti sono rappresentati dai paesaggi, dalle marine, dalle nature morte e dai ritratti. Stimolanti opere piene d’attrattiva sono, tra l’altro, le vedute di Bergamo, di Venezia, di Parigi e della Versilia. L’espressione artistica del pittore, di stile figurativo, conserva nel suo stile tracce della pittura informale. Nell’interpretare un soggetto, l’attenzione di Cremaschi è rivolta alla resa pittorica, all’intensità delle colorazioni nelle quali usa tonalità essenziali come il tipico suo rosso, le modulazioni dell’azzurro, del verde e del giallo. Attraverso una stesura cromatica vivace e luminosa l’opera pittorica di Cremaschi si manifesta con un realismo fantastico immerso in un'atmosfera che si può definire magica.
Nelle sue opere risalta il grande impulso per il colore che rappresenta una necessità creativa di una personalità ricca di sfumature. Le stimolanti opere, immerse in una dimensione poetica, denotano una straordinaria freschezza e vivacità espressiva unita all’inconfondibile impronta personale. La critica d’arte Anna Caterina Bellati ricorda lo slancio vitale della pittura fauvista che si è imposta per l’energia del colore e in qualche modo considera Cremaschi immerso in una propensione spontaneamente fauvista. Il pittore in prevalenza utilizza l’olio anche se nel tempo ha dimostrato di praticare varie tecniche: dalla tempera ai colori acrilici, all’acquerello, all’incisione, all’affresco e alla pittura delle vetrate policrome. La sua prima personale presentata nel 1971, è seguita da altre in varie gallerie della città di Bergamo dove espone alla Galleria 38, alla Elleni, alla Fioretti, alla Sala Manzù, al Centro Culturale San Bartolomeo. All’Atelier del Tadini di Lovere l’esposizione Del vedere sospeso è stata promossa dalla Fondazione Credito Bergamasco.
Zaccaria Cremaschi, Foce d’Arno, olio su tela, cm.100x80
Tra le numerose personali vanno menzionate quelle alla Galleria Micrò di Torino, alla Villa comunale di Crevenna a Erba, al Museo della Basilica di Clusone, alla Galleria San Marco di Venezia, alla Villa Suardi di Trescore Balneario, al Centro Culturale S. Agostino di Crema, alla Galleria Ponte Rosso e all’Università Bocconi di Milano, al Centro Artistico Contardo Barbieri di Broni in provincia di Pavia, a Saint-Jean-Cap-Ferrat in Francia, al Principato di Monaco, a Pirmasens in Germania, al Museo Pobyianmaan a Vaasa in Finlandia, alla galleria Schaer di Solothurn in Svizzera.
La sua partecipazione ai concorsi di pittura gli frutta premi e segnalazioni importanti tra le quali quelle conseguite alla Galleria La Nassa di Lecco, al Premio del Comune di Val Brembilla, al Premio Carlo della Zorza di Milano al Comune di Bagnatica, al Palazzo Pestalozzi di Chiavenna. Alcune sue opere sono entrate a far parte di collezioni di Musei in Italia e all’estero. Nel 1996 una sua opera viene esposta alla mostra «Maestri e artisti. 200 anni dell’Accademia Carrara» allestita a Bergamo nell’ex Monastero di Sant’Agostino. Numerosi sono i critici che si sono occupati di Zaccaria Cremaschi tra i quali Rossana Bossaglia, Marco Lorandi, Anna Caterina Bellati, Fernando Noris, Cesare Alpini, Nando Consonni, Lino Lazzari, Angelo Piazzoli, Claudio Rizzi, Orietta Pinessi.
L’ultima personale organizzata da Andrea Bonacina e presentata dalla critica Sandra Nava con elegante catalogo, è stata esposta con successo di recente allo Studio d’arte San Tomaso di Bergamo.