Arte

Il pittore Piero Urbani

di Cesare Morali
- 31 marzo 2025
Piero Urbani: Biografia e Arte di un Maestro del Figurativo

Piero Urbani: Biografia e Arte di un Maestro del Figurativo

Piero Urbani nasce a Gandino il 3 ottobre 1913 da Umberto e da Cecilia Mosconi. Nell’anno 1926/27 frequenta il primo anno della Scuola d’Arte applicata «Andrea Fantoni». Su consiglio di Ponziano Loverini, nel 1927 il padre Umberto lo iscrive alla Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara diretta da Luigi Brignoli al quale nel 1930 succederà Contardo Barbieri. Nel 1933 Piero Urbani conclude i suoi studi alla Carrara. Dopo il diploma svolge attività artistica in collaborazione con l’affreschista e pittore Pietro Servalli e per un certo periodo collabora anche con il restauratore Mauro Pellicioli. La prima mostra personale a Oltre il Colle risale al 1932.

Dopo un viaggio di studio a Roma, è chiamato per il servizio militare di leva al quale segue un lungo periodo trascorso sotto le armi. Urbani riesce tuttavia ad essere presente con sue opere nel 1933 ai «Littoriali dell’arte» dove consegue il primo premio, nel 1934 al «Premio Cremona», nel 1938 a Bergamo, alla mostra del «Paesaggio Italiano», nel 1939 alla X Mostra Sindacale d’Arte di Milano. Nel 1942 il disegno a carboncino Traino d’artiglieria figura alla Prima Mostra degli artisti Italiani in Armi allestita a Roma. Sempre a Roma l’anno successivo presenta una mostra personale. Nel 1947 le sue opere sono esposte in importanti esposizioni personali che si svolgono a Buenos Aires in Argentina e a San Paolo in Brasile.

Nel 1948 a Stoccarda in Germania. Ispirato pittore figurativo, Urbani manifesta un significativo interesse per la figura umana che studia e interpreta con felice estro poetico. Il pittore, che è un abile disegnatore, nelle opere si esprime attraverso un’armonia di toni cromatici e un bilanciato ritmo compositivo con una luminosità che unisce nella stessa atmosfera gli elementi del dipinto. Le forme acerbe delle giovinette, le ballerine, le fanciulle che giocano, le madri, le modelle, i nudi, sono i soggetti prediletti dall’artista che egli rappresenta con sentimento e notevole fantasia interpretativa. La vaga atmosfera naturalistica nella quale le pensose adolescenti e le modelle sono immerse, ne accentua e idealizza il fascino. Un interessante filone dell’ispirazione artistica di Urbani è rappresentato dal ritratto che richiede una particolare capacità d’introspezione psicologica per cogliere quegli aspetti della fisionomia che caratterizzano l’impronta esclusiva del soggetto. Interprete lirico della realtà, Piero Urbani rappresenta anche il mondo contadino e la vita che si svolge in campagna. Sulle tele raffigura paesaggi rurali, interni di stalla, scene di vita agreste, figure di contadinelle.

Piero Urbani, Ritratto della poetessa Liana de Luca
Piero Urbani, Ritratto della poetessa Liana de Luca, olio su tela, cm.70x95

Apprezzabili e particolarmente ispirate le opere d’arte sacra, che comprendono anche ritratti di Santi. Molto attiva la sua partecipazione a mostre collettive, alcune delle quali dedicate all’arte sacra. Con una certa frequenza è presente con sue opere a rassegne d’arte tra le quali la mostra di pittura e scultura «Città di Bergamo», i Premi Melzo, Dalmine, Suzzara, Monza, Desio, Marzotto, dove ottiene importanti riconoscimenti. La Galleria Michelangelo di Firenze nel 1968 ospita una sua esposizione personale corredata da un’ampia monografia. Negli anni successivi, con una certa periodicità si susseguono, in prevalenza a Bergamo, varie esposizioni personali. Nel 1977 riceve il terzo Premio alla Biennale Internazionale d’Arte presso la Galleria Civica di Monza. Nel 1982 espone alla Biblioteca Universitaria di Amburgo, in Germania. Nel 1990 alcuni suoi ritratti di Vescovi bergamaschi figurano su un’importante pubblicazione del Credito Bergamasco.

L’ultima esposizione alla quale il pittore prende parte al Circolo Artistico Bergamasco è la collettiva del febbraio 1992. Piero Urbani muore a Bergamo il 16 maggio 1992. Di questo illustre pittore gandinese si sono occupati importanti critici da Umberto Ronchi a Mario Portalupi, da Mario Monteverdi a Lino Lazzari, a Mauro Corradini. A un anno dalla scomparsa il Comune di Gandino gli ha dedicato una mostra retrospettiva, mentre nel 2002, in occasione del decennale, in suo onore è stata allestita un’esposizione commemorativa in due sedi: una a Gandino, nel Convento delle Suore Orsoline, e l’altra a Bergamo nella Sala Camozzi. Dopo l’esposizione antologica postuma dell’aprile 2004, al Circolo Artistico Bergamasco a cento anni dalla nascita, nell’ottobre 2013 è stata allestita con particolare successo un’efficace retrospettiva di questo illustre artista. Nel suo saggio su Piero Urbani, Mario Monteverdi osserva che «colore e forma si fondono sulla sua tavolozza acquistando una vibrante luce interiore che il più delle volte si smorza in una conquista d’atmosfera, di clima poetico».

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